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Riccardo e Lucia

Al Teatro dei Cappuccini 
Auditorium Bianco Manghisi

Giovedì 19 novembre
ingresso ore 17.30 - sipario ore 18.00

RICCARDO E LUCIA
con Pio Stellaccio e Ivana Lotito
Scritto e diretto da Claudia Lerro

Vincitore “Salviamo i talenti”- Attilio Corsini 2013/2014 – Teatro Vittoria, Roma 

Testo originale liberamente ispirato al diario privato di Riccardo Lerro

SINOSSI
“Riccardo e Lucia” è una storia semplice, quella di un uomo e di una donna e del loro amore eterno ma imperfetto.
Poeta e attivista politico il primo, donna semplice la seconda, i due si ritrovano naufraghi (sia pure in modo diverso) dello stesso Fascismo, in una Puglia povera ma laboriosa.
Ispirato agli appunti e al diario di Riccardo Lerro, “Riccardo e Lucia” è una storia vera. Il racconto di una vita realmente vissuta che si muove seguendo il filo rosso dell’amore, della passione politica e del dolore nell’assenza.

NOTE DI REGIA
Mentre il pubblico si accomoda sulle poltrone, una donna sola sul palco aspetta che finalmente si faccia silenzio. “Finalmente”, dopo una vita di dolore, di assenze, di promesse tradite ma anche di risate, di meraviglia, d’amore. Perché la vita è così. Un susseguirsi ininterrotto di buio e luce, di primavere ed inverni.
Quella donna lì, che attende immobile l’inizio dello spettacolo e la fine della vita, è Lucia: mia nonna.
E questa è la sua storia, i suoi inverni, le sue primavere. La sua e quella dell’unico suo eterno amore: Riccardo, mio nonno.
Tutto quello che ho raccontato è assolutamente vero. A volte incredibilmente, paradossalmente vero. Perché la vita è così: a volte troppo bella per essere vera, altre volte troppo amara perché si possa sopportare.
Questa storia quindi, non l’ho scritta da sola, ma insieme a Riccardo e Lucia: ai racconti rarefatti di mia nonna, al diario personale ed agli appunti di mio nonno Riccardo.
Al funerale di Lucia, avvenuto poco tempo fa, mentre il carro passava sul corso del mio paese, i vecchietti seduti sulle panchine si sono alzati tutti e togliendosi il cappello, hanno salutato la sua vita. Quel rispetto, quella celebrazione della vita nella sua dolorosa e felice semplicità è il canto di partenza del mio testo.
Tutti questi vecchietti… La sala d’aspetto di Dio deve essere così. Anime stanche, silenziose, sedute come alla fermata dell’autobus ad aspettare che il carro passi a prendere anche loro. Madonna e mò che fanno? Guarda Riccardo, si stanno alzando tutti in piedi, appena passo io, uno dopo l’altro, anche chi non ha più le gambe. Tutti. Ma non si avvicinano al carro. Lì in piedi, tutti, uno dopo l’altro, si tolgono il cappello.
Ad intrecciarsi alla storia d’amore, la passione politica di Riccardo, le cui parole proiettano nell’oggi le tracce d’incoerenza politica già riconoscibili nel passato post-bellico.
La messa in scena è semplice, come la storia raccontata. Perché non c’è nulla di più interessante della vita nel suo compiersi. A momenti quotidiani, si alternano i momenti onirici della scrittura e quelli musicali, quasi da film muto, del tempo che passa.
Una scelta ragionata, quella della semplicità, che vuole superare la “decostruzione provocatoria” della nostra contemporaneità per ripescare quello che mi sembra oggi la più grande delle provocazioni: IO CREDO. Nell’amore. Nella semplicità. Nella giustizia sociale.
Riccardo e Lucia, ora, non sono più solo i miei nonni, ma gli interpreti di una storia universale e senza tempo in cui ciascuno può riconoscere tracce di se stesso.

BIGLIETTI
Prevendita presso Libreria Children in Largo Plebiscito, Monopoli oppure al botteghino del teatro la sera dello spettacolo

Ingresso € 10 - Ridotto € 5 per ragazzi fino a 18 anni

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